Nell’ultimo periodo le api sono al centro dell’attenzione all’interno di ogni parte del globo. Si è parlato molto del loro indebolimento nel corso degli anni che le ha portate a divenire una specie da tutelare a tutti i costi. I cambiamenti climatici, l’utilizzo di pesticidi chimici inquinanti e molti altri fattori hanno creato un ambiente sempre meno ospitale per le api che attualmente si trovano in seria difficoltà.
La sopravvivenza di questa specie è davvero in pericolo a causa della scarsità di nettare a disposizione e ai continui e repentini cambiamenti climatici. Il nostro mondo sta mutando velocemente e con esso iniziano a crearsi i primi squilibri ecosistemici. Solo negli ultimi anni sono milioni gli esemplari di api scomparsi. Abbiamo assistito alla decimazione di interi alveari causata non solo dalla scarsità di cibo, ma anche dall’arrivo di predatori estranei da altre zone geografiche.
Per gli apicoltori si tratta di una vera e propria sfida che ha messo a repentaglio il proseguo della loro attività nonché la sopravvivenza dei loro sciami.
Come aiutare le api
Aiutare le api è essenziale per preservare il benessere dell’intero pianeta. Come ormai ben sappiamo, le api costituiscono una ricchezza insostituibile per la nostra Terra. Questi insetti sono responsabili di circa un terzo del cibo mondiale che abbiamo a disposizione per il nostro nutrimento. Il loro immenso lavoro di impollinazione, permette ai cicli naturali di continuare a ripetersi. L’impollinazione da parte delle api è responsabile della riproduzione di numerosissime specie di piante e fiori.
Per sostenere il lavoro e la vita delle api, sono state proposte numerose iniziative che mirano a risolvere in parte il loro indebolimento. La recente sfida che questi insetti hanno dovuto affrontare, aveva proprio a che fare con la scarsità di nettare a disposizione per il loro nutrimento. I cambiamenti climatici hanno indebolito anche piante e fiori che non offrono più la stessa possibilità di cibo per le api.
Il nettare, è la materia primaria utilizzata per la produzione di miele. Il miele poi, viene immagazzinato negli alveari e attraverso una grande scorta di questa sostanza, le api riescono a sopravvivere. Poco nettare significa poco miele e di conseguenza, la scarsità di cibo ha come conseguenza la morte di interi sciami.
Acqua e zucchero al posto del nettare dei fiori
Le pessime condizioni meteorologiche che provocano la perdita di intere fioriture, mettono a dura prova il lavoro delle api. Negli ultimi giorni si è parlato molto di una soluzione “fai da te” in cui chiunque può dare il suo contributo per prestare soccorso alle api. L’idea è quella di porre all’esterno, su balconi o finestre, un cucchiaino di acqua e zucchero per nutrire e aiutare le api in difficoltà. Ciò che l’iniziativa sostiene è che questa miscela sarebbe in grado di fornire nutrimento alle api indebolite fornendogli una fonte di cibo alternativa. Ma questo metodo funziona?
Sfamare le api con sciroppo di glucosio: funziona?
Diluire acqua e zucchero e posizionarla in un cucchiaino può essere di aiuto per la ripresa di alcune api che stanno cercando cibo e si trovano vicine allo sfinimento. Gli zuccheri infatti possono aiutarle a riprendere un po’ di forze e a sopravvivere più a lungo.
Anche gli apicoltori utilizzano come sostegno una sorta di miscela zuccherina per le api. La sostanza viene definita come: sciroppo di glucosio. Lo sciroppo in questione non è altro una soluzione acquosa concentrata di zuccheri naturali. È possibile preparala facendo bollire per mezz’ora un litro d'acqua e un chilo di zucchero, aggiungendo 0,3 g di acido citrico, o in alternativa spremendo del semplice limone (ne basta metà.) Quando la soluzione diventa limpida, basta lasciarne una parte presso uno spazio esterno. Lo zucchero attirerà subito gli insetti, soprattutto le api.
Ovviamente per una soluzione efficace bisognerebbe che gli apicoltori stessi in prossimità delle arnie, forniscano questa miscela alle proprie api. In questo modo sarà più facile per gli animali trovare una fonte di cibo nei pressi del loro alveare.
Ovviamente non si tratta si una soluzione a lungo termine poiché acqua e zucchero non possono sostituire tutti i nutrimenti presenti nel nettare dei fiori. Si tratta dunque di un aiuto temporaneo che possa in parte dare un sostegno a questi animali. Altre iniziative che possiamo adottare sono ad esempio quelle relative alla piantumazione di piante e fiori utili alle api come: il tulipano, il rosmarino, l’erba cipollina, la salvia, il flox, la borragine, la lavanda, il tagete, la calendula, la malva, la Facelia, l’echinacea, la achillea e anche il girasole.
Salvare le api ma anche gli apicoltori
La scarsità di nettare ha portato molti apicoltori a cibare le loro api attraverso questo metodo utilizzando dello sciroppo di sostegno. In questo modo però gli apicoltori vanno in contro a numerose perdite e continuano a nutrire le api non per un loro tornaconto personale bensì per permettere loro di sopravvivere.
Il miele che gli apicoltori prelevano di solito è quello in eccesso, il resto dei kg di miele resta in alveare poiché e api se ne nutrono. Quando le api non producono miele, esse muoiono. Per questo vengono cibate con lo zucchero, il composto serve unicamente per la loro sussistenza ma gli apicoltori non ricavano alcuna produzione di miele. È importante dunque che gli enti locali agiscano il più possibile per tutelare gli allevamenti e per fornire un aiuto concreto in vista di un’eventuale risoluzione del problema.
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