Sciamatura api: guida completa per prevenirla

La sciamatura delle api è uno degli eventi più affascinanti e delicati della vita dell’alveare. Comprendere perché le api sciamano, quando le api sciamano e come prevenire questo comportamento è fondamentale per ogni apicoltore, specialmente se si vuole garantire una buona produzione di miele.

In questo articolo approfondiamo tutti gli aspetti legati alla sciamatura delle api, offrendo trucchi per non far sciamare le api e spiegando il significato dello sciame di api, seguendo un linguaggio chiaro e accessibile, adatto anche a chi ha una preparazione scolastica tra la seconda e la quinta superiore.

Sciame di api: significato e contesto naturale

Lo sciame di api è un gruppo di api che abbandona l’alveare per cercare una nuova dimora. È un comportamento naturale, legato al ciclo vitale della colonia e al modo in cui le api si riproducono a livello sociale, non individuale. Non si tratta della riproduzione dell’ape in sé (che avviene tramite la deposizione delle uova), ma della moltiplicazione delle colonie.

Quando parliamo di sciamatura api, ci riferiamo quindi a un processo in cui una parte dell’alveare si separa dalla famiglia originaria, portando con sé una regina, per dare vita a una nuova colonia.

Perché le api sciamano?

Le cause principali della sciamatura sono:

  • Sovrappopolazione dell’alveare
  • Presenza di una regina anziana o non più efficiente
  • Condizioni climatiche favorevoli
  • Necessità di espansione

Inoltre, le api iniziano a costruire celle reali (celle più grandi del normale) proprio per allevare nuove regine, segno che qualcosa sta cambiando all’interno della colonia. Questo comportamento indica l’imminente sciamatura.

Sciamatura api: periodo dell’anno

Il periodo della sciamatura delle api in Italia va dalla primavera fino a inizio estate, in particolare tra aprile e giugno. In questi mesi le temperature miti e l’abbondanza di nettare e polline stimolano l’attività delle api bottinatrici, favorendo una rapida espansione della popolazione dell’alveare. Quando le risorse sono abbondanti e lo spazio nell’interno dell’alveare comincia a scarseggiare, la sciamatura è dietro l’angolo.

Cosa accade giorni prima della sciamatura

Alcuni giorni prima della sciamatura, possiamo osservare segnali chiari:

  • Le api operaie iniziano a nutrire larve in celle reali
  • La deposizione delle uova si riduce
  • Le api esploratrici iniziano a cercare nuovi siti dove stabilirsi
  • L’attività di bottinatura si modifica

Il momento è cruciale: in questa fase possiamo ancora intervenire per evitare la perdita dello sciame.

Tipologie di sciami: primari, secondari e terziari

Non tutti gli sciami sono uguali. Il primo sciame che lascia l’alveare, detto sciame primario, è quello più numeroso e porta con sé la regina madre. Successivamente, possono verificarsi sciami secondari e terziari, in cui giovani regine vergini abbandonano l’alveare insieme a una parte delle api rimaste. Questo fenomeno, se non controllato, può compromettere seriamente la produzione di miele.

Trucchi per non far sciamare le api

Per un apicoltore, evitare la sciamatura è spesso prioritario. Ecco alcuni trucchi per non far sciamare le api:

  1. Controlli regolari: ispezionare le arnie per individuare celle reali.
  2. Fornire spazio: aggiungere melari o telai vuoti per evitare il sovraffollamento.
  3. Sostituire la regina: le regine giovani hanno meno probabilità di indurre la colonia a sciamare.
  4. Dividere l’alveare: creare un nuovo nucleo artificiale può evitare che lo sciame si formi naturalmente.
  5. Rimozione delle celle reali: un’azione drastica, ma efficace se fatta per tempo.

Questi metodi aiutano a mantenere sotto controllo la colonia, preservando la sua produttività.

Il ruolo delle api esploratrici e il processo decisionale

Quando la sciamatura è imminente, alcune api esploratrici iniziano a volare fuori dall’alveare alla ricerca di un nuovo luogo dove trasferirsi. Possono volerci anche diversi giorni perché lo sciame si stabilizzi. Durante questo tempo, le esploratrici confrontano vari siti, poi tornano allo sciame per “votare” il migliore. Questo processo è affascinante e complesso, quasi democratico.

Cosa succede durante la sciamatura

Nel momento esatto della sciamatura, una nuvola di api lascia l’alveare seguendo la regina. Il sciame può essere davvero impressionante alla vista: un vortice rumoroso e denso. Di solito si posa temporaneamente su un ramo o altro supporto, in attesa delle decisioni delle esploratrici. Questo è il momento ideale per catturare lo sciame e inserirlo in una nuova arnia.

L’ultimo caso: quando la sciamatura è inevitabile

In ultimo caso, se non si è riusciti a prevenire la sciamatura e lo sciame è già partito, è importante tentare di recuperarlo. Riconoscere i segnali, monitorare l’ambiente e intervenire tempestivamente sono le uniche armi a disposizione dell’apicoltore.

L’importanza del controllo della sciamatura per la produzione di miele

Uno degli aspetti meno considerati ma più importanti della sciamatura delle api è il suo impatto diretto sulla produzione di miele. Quando una colonia perde una parte consistente della sua popolazione a causa della sciamatura, specialmente se si tratta dello sciame primario, la quantità di api bottinatrici disponibili per raccogliere nettare e polline diminuisce sensibilmente. Questo comporta una drastica riduzione della capacità produttiva dell’alveare.

Inoltre, dopo la sciamatura, la colonia madre deve affrontare un periodo di riorganizzazione. Le api operaie iniziano a curare le celle reali rimaste per permettere la nascita di una nuova regina. Durante questo processo, che può durare anche giorni dopo la sciamatura, la deposizione delle uova si interrompe temporaneamente, rallentando la crescita della nuova generazione e, di conseguenza, tutta l’attività dell’alveare.

Come le buone pratiche apistiche aiutano a prevenire la sciamatura

Un apicoltore esperto sa che ogni intervento volto a contribuire a mantenere la stabilità dell’alveare è un investimento nella sua salute e produttività. Controllare la sciamatura non significa forzare la natura, ma accompagnarla con scelte ponderate. Per esempio:

  • La selezione di regine con una bassa tendenza alla sciamatura
  • Il rinnovamento periodico dei telai
  • Il controllo della ventilazione e dell’umidità all’interno dell’arnia

Tutte queste pratiche aiutano a mantenere un ambiente equilibrato nell’interno dell’alveare, riducendo lo stress della colonia e il rischio di comportamenti sciamatori.

Un’occasione di crescita: l’utilizzo dello sciame

Non sempre la sciamatura delle api è da considerare una perdita. Se ben gestita, può diventare un’opportunità per l’apicoltore.

Lo sciame, una volta catturato, può essere inserito in un’arnia vuota e trasformarsi in una nuova famiglia produttiva. In questo modo, l’apicoltore espande il proprio apiario in modo naturale e sostenibile. Inoltre, utilizzare sciami secondari e terziari può aiutare a mantenere una buona diversità genetica tra le colonie.

Conclusioni: contribuire a mantenere il benessere dell’alveare

La sciamatura delle api è un comportamento naturale che può essere controllato con attenzione, conoscenza e tecnica. Gli apicoltori che sanno leggere i segnali — come la presenza di celle reali, il comportamento delle api bottinatrici, la riduzione della deposizione delle uova, o la partenza delle api esploratrici — riescono a intervenire in tempo, contribuiscono a mantenere l’equilibrio della colonia e migliorano la produzione di miele.

Presso Apicoltura Laterza, il nostro obiettivo è promuovere un’apicoltura responsabile, sostenibile e produttiva. Monitoriamo costantemente lo stato delle nostre arnie e formiamo gli apicoltori con le migliori pratiche per evitare perdite dovute alla sciamatura. In questo modo, garantiamo il benessere delle api e la qualità del nostro miele. Scopri di più sulle api attraverso i nostri articoli che parlano di api italiane e alcune informazioni sulle api.