COSA MANGIANO LE API

Le nostre amate api, insetti laboriosi e instancabili, svolgono un ruolo immenso per il nostro pianeta mantenendo attivi i processi di impollinazione e garantendo a noi umani circa un terzo del cibo mondiale. Gran parte del cibo che abbiamo a disposizione ogni giorno dipende in grandi percentuali dal lavoro di questi meravigliosi esseri.

E loro invece? Di cosa si nutrono le api? Scopriamolo insieme!

Nettare e Polline: la fonte di cibo per le api

Le api hanno bisogno costantemente di nutrimento per ricoprire efficientemente il loro fabbisogno energetico giornaliero. Il loro corpo è costantemente in movimento e le api interrompono il loro lavoro per pochissimo tempo durante una giornata. In passato si era arrivati a credere che le api non dormissero mai. In realtà non è così ma il loro “sonno” dura davvero per pochissimi istanti fino al massimo di qualche minuto.

Poiché le api si mantengano forti e in salute però, un corretto apporto di cibo è al primo posto. Non a caso l’indebolimento delle api parte proprio dalla scarsità di cibo a disposizione a causa di sostanze dannose per l’ambiente utilizzate in agricoltura che creano un ambiente sempre meno ospitale per la vita delle api. Anche i cambiamenti climatici provocano modifiche al calendario delle fioriture di alcune piante utili per le api e questo mette a repentaglio la loro sopravvivenza.

Nello specifico, nettare e polline rappresentano il cibo “fresco” che le api raccolgono da fiori e piante. Esse, però, si nutrono anche di miele, sostanza processata all’interno dell’alveare. Possiamo affermare quindi che il polline e il nettare siano cibo più diretto da consumare in parte al momento, mentre il miele costituisce più una sorta di scorta di cibo elaborata in maniera tale che il nettare si conservi al meglio senza produrre muffe.

Produzione di miele e nutrimento

Il miele è il nutrimento esclusivo delle api per lunghi periodi. L’accumulo di questa sostanza permette loro di avere fonte di cibo in maniera costante e garantisce la sopravvivenza dello sciame alle stagioni più fredde in cui la ricerca del cibo è più difficoltosa. È infatti necessario specificare un importante dettaglio. Anche gli apicoltori attingono il miele prodotto dalle api per avere un rientro dopo tanto lavoro ma, essi prelevano una quantità moderata dai favi e lasciano il resto alle api al fine di garantire loro di nutrirsi e sopravvivere senza problemi. Il lavoro degli apicoltori è molto intenso e soprattutto in questo periodo di indebolimento delle api, tutelarle il più possibile è importantissimo.

Molte piante stanno crescendo in maniera nettamente limitata e quando le api non trovano abbastanza nettare, gli apicoltori le aiutano a sopravvivere attraverso soluzioni zuccherine preparate dall’uomo in sostituzione al miele che permetta alle api almeno di rimettersi in sesto nei periodi più difficili.

Come si fa il miele

La produzione di miele parte sicuramente dalla raccolta della fonte primaria di produzione, ovvero il nettare dei fiori. Questo compito spetta alle api bottinatrici che in seguito al lavoro di quelle esploratrici, vengono a conoscenza del luogo in cui è presente la fonte di cibo e si recano insieme lì per la sua raccolta.

Le api bottinatrici, grazie a un apparato specifico e a delle apposite sacche, riescono a raccogliere buone quantità di nettare e polline. Alla base della loro nutrizione troviamo dunque sostanze come saccarosio, glucosio, fruttosio e altri glucidi.

Nettare e polline, una volta introdotti nell’alveare, vengono trasformati in miele a opera di enzimi che le stesse api producono. Il nettare è molto ricco di acqua e per essere conservato sottoforma di miele viene riscaldato in modo tale che l’acqua presente al suo interno evapori completamente. Questo avviene attraverso un attento processo di ventilazione che le api adoperano attraverso il movimento delle loro ali.

Il miele è una sostanza molto ricercata a causa delle sue innumerevoli proprietà nutritive. Noi esseri umani infatti non siamo gli unici a cibarcene ma anche altri animali ne vanno ghiotti. Non a caso non sono rari gli attacchi da parte di orsi che amano nutrirsi di miele.

Api regine e Pappa Reale

Oltre al miele, le api producono anche altre sostanze tra cui l’importantissima Pappa Reale. Si tratta di un alimento pregiato con cui le api nutrono le larve per i primi giorni di vita. Dal terzo giorno in poi invece, la pappa è riservata solo alle larve che si trovano nelle celle reali selezionate per diventare api regine. In questo modo, le larve che ricevono questo nutrimento cresceranno in maniera diversa, sviluppando un apparato riproduttore differente da quello delle altre api e adibito alla produzione di migliaia di uova al giorno.

La capacità di poter svolgere questo ruolo è riservata infatti solo alle regine che sviluppano queste doti grazie alla pappa reale di cui si nutrono. Le altre api come le operaie non dispongono infatti della capacità di deporre uova poiché il loro apparato si sviluppa in maniera completamente diversa da quello delle regine.

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