L'ape è un animale sociale, la sua vita di gruppo si svolge assieme a tantissimi individui della stessa famiglia che vivono in una colonia numerosissima chiamata alveare. Nel caso dell’apicoltura, l'allevatore offre alle api una casa diversa: l'arnia. Che si tratti di alveari insediati in natura o di arnie, le api costruiscono continuamente tantissime celle a forma esagonale che svolgono varie funzioni a partire dalla deposizione delle uova, fino all’immagazzinamento di miele. Ma come mai le celle dei favi hanno questa particolare forma geometrica a sei lati? Scopriamolo insieme.
Come le api costruiscono un nido
Le api sono animali importantissimi per il nostro pianeta, per la salvaguardia dell’ecosistema e per la nostra stessa sopravvivenza nel tempo. Il mondo delle api è regolato da funzioni e meccanismi davvero ingegnosi che ci lasciano davvero stupiti. Questi animali non sono solo molto laboriosi ma anche molto efficienti e precisi. Nei loro meccanismi di sopravvivenza, nulla è lasciato al caso e il lavoro dello sciame dà vita a risultati perfetti. Ci basti pensare alla costruzione del nido che è uno dei primi fattori di cui loro si occupano, basta osservare l’aspetto delle loro celle per apprezzarne l’assoluta precisione e perfetta disposizione.
La costruzione di un nido e quindi di una casa in cui abitare, è essenziale alle api. I favi serviranno loro per crescere le larve dopo la deposizione delle uova ma anche di conservare il miele come scorta di cibo per l’inverno. Esse dunque devono essere agevolanti nella forma per fare in modo di risultare il più capienti possibile ma poco ingombranti.
Alveare o arnia: dove vivono le api
In natura le api costruiscono le loro abitazioni sugli alberi in particolar modo negli incavi che si formano sui tronchi e in posti pratici per far sì che l’alveare non corra pericoli. Le arnie invece, sono delle strutture artificiali create dagli apicoltori che offrono alle api la possibilità di avere un riparo e di soddisfare i loro bisogni biologici senza problemi. Nel mentre consentono anche agli apicoltori di agire agevolmente nel loro lavoro. All’interno degli alveari, le api costruiscono tantissime celle di forma esagonale come culla delle larve e magazzino per il miele.
Forma esagonale delle celle
La spiegazione riguardante la forma esagonale delle celle è stata elaborata dopo varie osservazioni.
Gli alveari sono costituiti da favi. Un favo, non è altro che un insieme di piccole celle esagonali che vanno a formare quelle che generalmente conosciamo come struttura a nido d’ape. Per costruire le celle, le nostre amatissime api producono prima di tutto la cera. Essa è formata da una sostanza generata dalle api stesse attraverso alcune ghiandole che hanno sull’addome.
In geometria, la forma che riesce a contenere un volume più grande occupando uno spazio ridotto è la sfera. Le api questo lo sanno bene, per tale motivo iniziano a costruire delle celle che abbiano una forma più che altro circolare. Per evitare di lasciare spazio inutile tra un cerchio e l’altro, le api costruiscono le celle il più vicino possibile tra loro in modo tale che i cerchi avvicinandosi si deformino e creino con le altre celle dei lati in comune. Questo assemblaggio dà vita alle forme esagonali che permettono di risparmiare spazio, di non sprecare cera (data la presenza di lati comuni) e di creare una struttura forte e salda.
In fin dei conti l’esagono, così come la sfera, è la forma che riesce a riempire meglio una determinata area rispetto ad altre soluzioni quali, ad esempio, il triangolo o il quadrato. Le api riusciranno quindi a immagazzinare la maggior quantità di miele o polline e di dare più spazio vitale alle larve in crescita, utilizzando la minor quantità di cera possibile. A livello meccanico una struttura di questo tipo, si presenta come una costruzione molto solida e si mantiene nel tempo senza collassare su sé stessa né rompersi.
Le api costruiscono celle di dimensioni differenti
A seconda della funzione di ogni cella, le api le costruiscono in dimensioni differenti. Le più piccole sono destinate alle api operaie, mentre quelle un po’ più grandi, sono destinate ai maschi d’ape e quindi ai fuchi. Per quanto riguarda invece la cella dell’ape regina, essa ha una forma completamente differente dalle altre in quanto è molto più capiente e si presenta come a cupolino allungato dall’aspetto paragonabile a quello di un ditale.
Frequenza del numero 6 in natura
È stato constatato che il numero 6 è molto presente in natura. Oltre alle celle esagonali delle api, anche i nidi di altri insetti come quello delle vespe, presentano una forma di poligono a sei lati.
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